lunedì 16 marzo 2009

L'università è una cosa posticipata..


Il diritto allo studio ex art. 34 della nostra maltrattata carta costituzionale è una di quelle zone grigie dove a volte ( per fortuna ancora la maggior parte) prevale il bianco della luce e altre invece un macabro colore nero.
Nei casi come quelli di Maria Donata la “senzalloggiopiazzadante” comparsa su Step 1 le zone grige assumono gli stessi colori fiochi della luce del crepuscolo mattutino quando studenti come lei si svegliano per prendere il bus che porterà in città oppure della luce dell'imbrunire che però rischia ogni volta di divenire buio pesto quando non si riesce a risalire in tempo su quello stesso bus che riporterà da dove si è venuti..
E non fare in tempo è l'assillo costante di molti di noi studenti quando dobbiamo sostenere esami troppo ravvicinati tra loro per via delle strane distorsioni temporali dei calendari d'esame o quando dobbiamo prendere quell'urbano che - quasi sembra farci dispetto - quando davvero serve non passa mai e noi non possiamo nemmeno sapere se proprio quel giorno ci sarà un improvviso sciopero dei trasporti e andare a piedi.

Paghiamo le nostre tasse con regolare cadenza eppure i servizi che l'università o chi di competenza ci rende sono piuttosto scadenti e quasi sempre posticipati rispetto alla reale abbisogna : tasse d'iscrizione e abbonamenti ai bus che vengono rimborsati a distanza di vieppiù anni, posti letto ottenuti a gennaio nella migliore delle ipotesi, vademecum pubblicati a metà anno e ancora in cartaceo, testi aggiornati ogni quinquennio, orari di ricevimento che si trasformano in dolci attese, esami che vengono registrati a distanza di mesi, borse di studio che arrivano quando l'estate è ormai prossima e con essa lo sperpero del denaro assai probabile..

Insomma non c'è paragone alcuno tra la la puntualità che viene richiesta nei pagamenti a noi studenti e la assoluta incertezza del quando otterremo noi quello che sembra ci sia dovuto per sacrosanto diritto costituzionale.
Un ritardo che danneggia gli studenti più svantaggiati e finisce per premiare inevitabilmente solo quelli che hanno già i mezzi per andare avanti da soli..
Sarà tutta colpa della solita lentezza della burocrazia?
Noi se ritardiamo nel pagare le tasse paghiamo interessi, loro se ritardano nel corrisponderci rimborsi e benefici maturano interessi: sarà forse questa la spiegazione di tutto questo posticipare?

E del diritto allo studio chi se ne interessa più ??


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